Alla scoperta di Cella Monte, il borgo monferrino degli Infernot

Oggi vorrei farvi conoscere Cella Monte, un piccolo borgo in provincia di Alessandria che sorge tra le colline del Monferrato e che è stato nominato nel 2018 uno dei Borghi più belli d’Italia.

Ho scelto questo luogo per festeggiare il compleanno di mia mamma. Anche lei, come me, è appassionata di viaggi e poi dovevo trovare un posto a metà strada tra Genova e Torino.

Abbiamo parcheggiato l’auto in Via Cipriano Cei 3. Il parcheggio è proprio alle porte della cittadina ed è gratuito. Da qui abbiamo iniziato il tour del borgo.

In prossimità del parcheggio si trova la piccola Chiesetta romanica di San Quirico, un tempo meta di pellegrinaggi per chiedere la guarigione di bambini e la benedizione di vestiti che indossavano.

Ci siamo addentrati tra le vie della cittadina e abbiamo subito notato come fosse ben conservato il borgo.

Il fulcro della cittadina è Piazza Vallini ove il Palazzo Volta ospita l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni a cui aderiscono 21 Comuni, che ha la funzione di recuperare e valorizzare la Pietra da Cantoni e il paesaggio monferrino nelle sue componenti edilizie, agricole e forestali, nonché promuovere il territorio. 

Ciò che infatti caratterizza Cella Monte è il materiale di costruzione dei suoi edifici, una pietra arenaria composta da sabbia che si è compattata grazie alla permanenza nel corso dei secoli sotto l’oceano. Qui infatti, come dimostrano le testimonianze, un tempo c’era il mare.

Presso l’Ecomuseo si possono ammirare le conchiglie incastonate nella pietra. La visita è gratuita. Con una semplice offerta i volontari dell’Ecomuseo illustrano la storia e le caratteristiche del territorio.

All’Ecomuseo è possibile visitare anche l’infernot.

Gli Infernot sono celle sotterranee realizzate dalla popolazione locale nel corso dell’Ottocento interamente scavate nella pietra.

In questi luoghi la temperatura, l’umidità, l’assenza di luce di spifferi d’aria e di rumore favoriscono una condizione ottimale per la conservazione del vino.

In particolare, la temperatura è sempre costante sui 14° sia in estate che in inverno.

In passato gli Infernot erano anche luogo di incontro. Qui gli uomini si incontravano per parlare mentre degustavano vini e salumi. Infatti, tutti gli Infernot hanno un tavolo al centro.

Ciò che più mi ha colpito è che all’interno degli Infernot non può essere portato nulla dall’esterno. Tutto è ricavato dalla pietra, compresi i tavoli collocati al centro.

Sul territorio monferrino sono stati censiti 47 Infernot quasi tutti privati. Gli Infernot visitabili sono quelli delle aziende vitivinicole, tra cui quello della La Cantina Cà Nova, che offre un menù degustazione o alla carta. La caratteristica di questo Infernot è che è circolare.

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Pubblicato da girulìgirulà

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