Itinerario storico-naturalistico di Cavour, il salotto del Pinerolese

Venite con me alla scoperta di Cavour, il Salotto del Pinerolese. Faremo un itinerario storico-naturalistico della cittadina e “circumnavigheremo” la sua Rocca.

Siete pronti? Partiamo!

Potete lasciare l’auto nel parcheggio libero di Piazza Saroglia, Cavour

E’ un giro ad anello, quindi al ritorno vi troverete esattamente nella piazzetta del parcheggio.

Dirigetevi verso Piazza San Lorenzo passando da Via Garibaldi e Piazza IV Novembre.

In Piazza San Lorenzo non potrà che saltarvi subito all’occhio la Chiesa di San Lorenzo  Martire con il Campanile alto circa 48 metri, ma la vera chicca è la fontana pubblica di probabile origine romana, testimoniata dal ritrovamento in loco nel 1552 della cosiddetta “Lapide di ATTIA”, sacerdotessa della dea Drusilla nel 1° secolo d.C., attualmente custodita dalla Sovrintendenza di Torino. 

La fontana attuale è stata ricostruita nel 1829, sul luogo dove si pensa esistesse il bagno o la piscina della stessa Attia. L’acqua è considerata per la sua particolare leggerezza portatrice di benefici per la salute, al punto che nel 1960 è stata inviata al Rettore del Santuario di Oropa e utilizzata per l’abluzione delle mura nella consacrazione del Santuario.

Potete proseguire per Via Dassano e poi per Via Conte Cavour per ammirare Casa Acaja-Racconigi, palazzo risalente al XIII secolo sulla quale una lapide ricorda la cosiddetta Pace di Cavour, pace sottoscritta a Cavour dai ministri delle valli valdesi del Piemonte e di Filippo di Savoia-Racconigi, rappresentante del Duca di Savoia.

Proseguendo per Via Conte di Cavour incontrerete il mulino dei Marchesi Benso di Cavour, già esistente nel 1678 e operativo fino al 1980.

Dalla Sede degli Alpini percorrete Via Istituto Pollano e tornate ai piedi della Scala Santa, una scala di 69 gradini che collega il centro storico alla Rocca.

A sinistra della scala troverete Villa Giolitti, villa storica appartenuta all’Onorevole Giovanni Giolitti, e a destra la sorgente della fontana di Piazza San Lorenzo.

In cima alla scala svoltate a sinistra per entrare nel Parco naturale della Rocca di Cavour, parco istituito con Legge Regionale del 1980 e che ha assunto dal 1995 la denominazione di Riserva Naturale Speciale.

La Rocca é una punta Alpina emergente per circa 162 metri dai depositi alluvionali della pianura Padana. È quindi particolarmente visibile perché si innalza in zona particolarmente pianeggiante ed offre quasi l’impressione di essere sospesa.

Si giunge al bivio di San Maurizio dove troverete il bosco incantato del Roccart con le bellissime sculture dell’artista Fabio Moriena.

Al bivio prendete la strada sterrata  a sinistra per giungere in 5 minuti a San Maurizio, dove sorgeva nel XII secolo il Castello Inferiore, appartenuto ai Signori  Cavour, vassalli del Piossasco del Castello Superiore. Sede della Chiesa del Presidio dedicata a San Maurizio era il punto di raccordo tra due tratti di mura.

Dal pianoro di San Maurizio potrete godere di una meravigliosa vista sul pinerolese.

A questo punto dal pianoro svoltate a destra e costeggiate le mura Medievali sino ad arrivare ad un bivio dove dovete svoltare a destra sulla strada serrata per “Grotta Cà d’ Pareit”.

Sul sentiero incontrerete la Cava della Rocca di Cavour, un’antica cava di pietra le cui origini si possono affiancare a quelle del Castello Superiore della Rocca che
secondo le prime testimonianze storiche fu edificato intorno al X secolo.

Da questa cava si deduce che furono estratte e lavorate le pietre per l’originaria costruzione e le varie ricostruzioni successive dell’imponente maniero e delle mura che cingevano la Rocca.

Proseguendo sul sentiero si giunge alla Grotta Cà d’ Pareit, grotta che deve il nhttps://atomic-temporary-194600580.wpcomstaging.com/2022/02/19/itinerario-storico-naturalistico-di-cavour-il-salotto-del-pinerolese/ome all’eremita Pareit, che, secondo la tradizione, visse nella grotta con capre e pecore.

Questa è la più grande tra le grotte della Rocca, in parte naturale ed in parte scavata dall’uomo in epoca medievale. In numerosi punti delle pareti sono visibili i segni degli scalpelli. All’interno, nello stretto cunicolo finale, si scorge una piccola vasca quadrata, utilizzata per raccogliere l’acqua che filtra dalle fenditure della roccia.

Ora prendete la scaletta che conduce al Ristorante della Vetta.

Proseguite sulla strada a ciottoli per raggiungere la vetta.

Sulla vetta avrete un panorama di montagne e pianura a 360°.

Ancora visibili i ruderi medievali del castello distrutto nel 1960 dal generale francese Nicolas de Catinat.

Molto caratteristico il Pilone Ossario costruito nel 1931 e alto 15 metri che ospita la statua della Madonna della Medaglia Miracolosa, una statua in marmo bianco di Carrara.

Per continuare l’itinerario della Rocca di Cavour tornate al piazzale e imboccate il sentiero che porta al Torrione o Torre di Bramafam,  una costruzione di guardia posta sul piano immediatamente inferiore a quello su cui sorgeva il castello.

Secondo la tradizione il nome “Bramafam” deriva dalla leggenda del gigante Bram, imprigionato per castigo da Giove sotto la Rocca. Non potendosi liberare, il gigante si lamentava e la gente del posto, specie nelle giornate di nebbia, sussurrava impaurita: “Bram a fan”, Bram ha fame.

Da luglio 2021 sul pianoro del Torrione è stata installata la panchina gigante rossa gialla della Rocca di Cavour (big bench n. 158).

A questo punto tornate sul piazzale e andate ad ammirare la fontanella con il basamento caratterizzato da fori a coppella, tipo di incisione rupestre risalente al neolitico a cui vengono attributi diversi significati spirituali, religiosi, magici e territoriali.

Ritornando sulla strada asfaltata si scende sino alla Tin D’Pera, un’antica cascina ora ristrutturata ed adibita a casa privata.

Arrivati ad una curva prendete il sentiero sulla sinistra per il Ristorante La Grangia.

Lungo il sentiero potrete ammirare un’antica vasca di raccolta acqua coperta, denominata “balma” servita dalla casa colonica Grangia e risalente al secolo XVI/XVII.

Superate il Ristorante La Grangia e proseguite fino alla Frazione Cavoletto (passate davanti al Ristorante e non seguite le indicazioni azzurre del percorso in mtb).

Lungo il sentiero dovreste anche vedere la Pera Dla Pansa, un’incisione rupestre simbolo celtico della fecondità (noi non siamo riusciti a trovarla).

Il percorso inizia a scendere fino ad arrivare alla pianura.

Al bivio potete ammirare sulla destra il Pilone di San Sebastiano, affresco del pittore Mattia Frassi.

Se ne avete voglia potete allungare il percorso per una visita all’Abbazia di Maria. Informatevi prima sugli orari di apertura.

A questo punto proseguite per Via San Sebastiano e poi Via Cavoretto e vi troverete esattamente nella piazzetta del parcheggio.

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Pubblicato da girulìgirulà

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